Un romanzo sulla solitudine e sul ruolo del processo di proiezione e identificazione nel nostro rapportarci con l’altro.
Una storia che pare una sequenza di stanze comunicanti e chiuse in un circolo vizioso, che solo Ignacio, il protagonista, proverà a spezzare con una scelta drastica e inattesa.
I personaggi entrano in contatto tra loro, con amici, famigliari e colleghi di lavoro di cui ognuno vanta una buona conoscenza, che, però, si rivela errata, o meglio opinabile, frutto di un’interpretazione personale e soggettiva di gesti e comportamenti.
Viviamo una vita, ma da essa gemmano decine di altre esistenze e personalità, a seconda dello sguardo di chi interagisce con noi.
Una prova interessante e originale, suddivisa in capitoli brevi, ognuno dedicato a un singolo personaggio che ci parla in prima persona, fornendo quindi un punto di vista sempre soggettivo e relativo:
“Non esiste mai solo una storia, una versione ufficiale dei fatti. Una persona non è mai solo una persona”
MAGGIOR PREGIO: la capacità di immergere il lettore nella relatività del reale.
PEGGIOR DIFETTO: in alcuni passaggi la narrazione appare “rigida”, controllata, leggermente artificiosa.
GIANLUCA GIRAUDO (dalla pagina dell'editore) è nato a Cuneo nel 1990. Vive e lavora a Roma. suoi articoli sono apparsi sul Mucchio Selvaggio, Minima&Moralia e Nazione Indiana. Ha un blog personale che ospita articoli e piccoli racconti: posticci.wordpress.com.
Questo è il suo primo romanzo.
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