lunedì 25 marzo 2019

VINPEEL DEGLI ORIZZONTI di Peppe Millanta




BENVENUTI A DINTERBILD recita il cartello sbiadito all’ingresso del paese. 
Ma nessuno arriva a Dinterbild dalla strada di accesso e nessuno percorre la via che lascia il paese per andare alla ricerca dell’Altrove.
Nessuno tranne i visionari, come Krisheb, il matto, e  Vinpeel, un ragazzino che teme l’arrivo dei cavalieri dell’Apocalisse e parla nelle conchiglie con la speranza che il padre, incapace di dialogare con lui, un giorno possa ascoltare le sue parole.
Vinpeel dopo aver visto una luce al di là del mare, segno che esiste un Altrove, un mondo da scoprire, cercherà, insieme a Krisheb, Doan e Mune, di raggiungerlo camminando sulle acque (le sacre scritture, in fondo, non contengono forse la verità?), tentando di prosciugare il mare e costruendo una mongolfiera con le tovaglie rubate alla Locanba (e no, quella B non è un errore!) Biton.
Con loro conosceremo molti degli strampalati abitanti di questo villaggio, come Padre Earl, il pittore Del, che non parla perché le parole, messe bene in ordine nella sua testa, escono dalla bocca inciampandosi una nell’altra, il dottor Fros, medico del paese, in quanto un tempo aveva lavorato alla mensa dell’ospedale, lady Sawen, la donna più bella del paese, la signora Witt, Selmer, Mune e tanti altri.

Una storia che richiama prepotentemente alla mente il migliore Neil Gaiman, quello di Stardust, per intenderci, con la costruzione di una realtà fantastica e surreale, ma oltremodo poetica.
E  così Dinterbild diventa quel non luogo dove ognuno di noi si perde nella ripetitività dei gesti e delle parole, un loop in cui ci immergiamo quando ci lasciamo vincere dai ricordi e dai rimpianti.

Una storia la cui originalità è rimarcata dalla formattazione del testo, capace di conferire una connotazione visiva a elementi sensoriali, sentimenti ed emozioni, che si arricchiscono, queste ultime, delle originali definizioni, frutto di una rilettura infantile e priva di orpelli, che Vinpeel utilizza per spiegarle a Mune.

"Gioia
È quella cosa che non c’è tempo di spiegare, 
Perché non ne va sprecato un solo istante."

Altro fattore di pregio è l’aggiunta on line di brevi racconti che ci fanno conoscere meglio gli antefatti che riguardano alcuni personaggi, come padre Earl, Krisheb, Del e Gustav. 
Un romanzo bellissimo, che costringe il lettore a una netta sospensione dell’incredulità per immergersi in un mondo fantastico e visionario.







PEPPE MILLANTA inizia il camminino della sua vita adulta seguendo una strada che non gli appartiene.
Senza aspettare di trovare un semaforo, cambia strada e si avvia lungo viottoli nascosti e poco battuti, per approdare in un paese magico, che è quello in cui gli artisti esprimono se stessi (la sua biografia era troppo lunga per "rubarla" dal suo sito ufficiale!)

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